"Relatività e integrazione sereno-tragico"
Relatività e integrazione sereno-tragico
La struttura dell’opera, mentre presenta una sua propria autonomia e irriducibile significanza, potrebbe, in modo virtuale, suscitare nell’osservatore-fruitore una qualche forma di trama problematico-concettuale.
Il movimento al centro di colori caldi in forme chiuse, ma in continuità senza comunicazione potrebbe produrre un effetto ottico percettivo traducibile in un interrogativo: è un susseguirsi reale di eventi irrelati?
Assume una valenza di tipo spazio-temporale, anche la superficie circostante con una sostanza cromatica più o meno fredda (in particolare la banda inferiore verde cupo), che potrebbe ingenerare nel fruitore il senso della persistenza tragica, che grava sul fluire degli eventi col suo carico di assurde conflittualità.
Eppure i colori delle forme concave-convesse e della superficie esterna superiore potrebbero essere percepiti e vissuti come un tentativo di depurazione e trasfigurazione estetica, non fino al punto di legare illusoriamente la effettiva coesistenza di sereno e tragico.
Mosaico con smalti di Venezia e tarsie in vetro-fusione
cm. 48 x cm. 23,5
2010