"Staticità appagata - dinamismo esplorativo"
Staticità appagata – dinamismo esplorativo
La configurazione centrale per le forme ovali e concave, il cromatismo chiaro, l’andamento diagonale sembra spiccare un volo verso l’alto pur di esplorare e cogliere qualcosa di nuovo e sorprendente. Il contrasto con le cinque forme laterali, statiche quasi appagate della loro inerzia, ma senza poter sfuggire al tormento del loro contorno, le cui rotondità sono intervallate da rientranze restie alla luce o al vigore che proviene dalla distesa di tessere gialle o rosso/arancio.
Sono forme immobili, il prevalente cromatismo scuro è indice di esaurimento di vitalità, quello più chiaro di incertezza paralizzante.
La distesa musiva anima l’intera struttura, quasi fosse un microcosmo, il cui centro è coperto, eppure si intravede nello slancio impresso al volo della figurazione centrale, mentre i cerchi musivi circostanti, attenuando il loro cromatismo favoriscono la stabilità delle forme laterali, pur tentando di infondere, invano, nuova vitalità.
Il protagonismo della distesa musiva all’origine dello slancio verso l’altrove e della stabilità nel qui, ora, appare ambiguo, allusivo, e non può non trasformare una contemplazione incantata in una contemplazione interrogante del fruitore.
C’è la rappresentazione della leggerezza e della ludicità di un vano sogno esplorativo contro la sicurezza e la solida consistenza del reale?
Oppure c’è l’esaltazione di un progetto innovativo che vola alto contro la staticità cristallizzata?
L’unica risposta significativa, forse, è nel centro della superficie musiva, ma è coperto; una risposta potrà trovarla il fruitore, nel suo personale centro cioè nella sua interiorità intima con un atto di riflessione intuitiva, ben consapevole che la plurisignificanza delle immagini artistiche difficilmente può tradursi in un linguaggio verbale.
Mosaico con smalti di Venezia e tarsie in vetro-fusione
cm. 50 x cm 70
2011