Aura
L’opera si presenta immediatamente nella sua struttura formale pienamente autonoma nelle linee e nei colori, priva cioè di qualsiasi inserimento ad un altrove trascendente o mondano e la depurazione cromatica, escludendo qualsiasi colore oltre i primari, conferma questo tipo di autopresentazione autonoma, che però non è rinchiusa in se stessa, ma si protende verso lo spettatore tramite l’iterazione più o meno ritmica di strisce ondulate, che appaiono volgersi in avanti in un dinamismo che suggerisce tempo e tridimensionalità, ma anche una certa tensione accentuata dalla policromia del rosso, blu e giallo. Questa autopresentazione autonoma priva di qualsiasi oggetto di riferimento però potrebbe anche essere percepita dallo spettatore come un evento generato da un creativo processo tecnico, che ha coinvolto il cristallo e quest’opera come evento potrebbe avvolgere lo spettatore in una particolare aura. E questi poi potrà osservare l’opera dall’altra parte. Qui strisce lineari si alternano serenamente senza rinunciare ad una tonalità allegra nell’alternarsi dei loro colori. La semplicità e regolarità del lessico essenziale non esclude la ripetizione ritmica di linee, che in alto si accorciano e alcune tendono ad allungarsi a destra. L'insieme potrebbe trasmettere serenità e allegria, ma forse anche un po’ di spaesamento.
cm.39 x cm.29 x cm.5