"E oltre la pausa"
E oltre la pausa
Il cerchio, forse qui simbolo della totalità del cosmo e dell’energia vitale, racchiude in se stesso una pluralità di forme e colori.
Le forme bombate sono d’un bianco lunare con lievi variabili e qualche “improbabile“ lesione in un reticolo lievemente increspato, un soffuso celeste traspare dalla base, una vaga ed esile sinfonia di colori accompagna il movimento delle forme convesse verso l’esterno.
Il cerchio tende alla perfezione, non nasconde la pluralità al suo interno, ma tende ad attenuarla connettendo le numerose forme plastiche tramite una rete e impedendo così una eventuale tendenza ribelle a fuoriuscire, ma si potrebbe intravedere la tragicità di una forzatura, che tende a frenare l’energia vitale, espansiva, inarrestabile della realtà tutta.
La circonferenza più che una chiusura sembra una pausa che rinvia ad altro, ad un altro che è il nulla della perfezione, è il vuoto che può essere riempito di energia vitale prorompente e si esprime in una realtà complementare e antitetica all’altra, pur nella sua autonomia.
E’ il vuoto, che si è riempito di tessere blu dilaganti, un blu puro, inquietante nella sua dinamica di trasformazione e oltrepassamento, che man mano si scurisce, volgendosi verso regioni buie, forse non prive di altre possibilità o trasformazioni, indizio della dinamica polare del macrocosmo.
Mosaico con tessere di Venezia con vetro-fusione al centro
cm. 39 x cm. 39
2004