Evento inatteso nello spazio della visibilità

Evento inatteso nello spazio della visibilità

Evento inatteso nello spazio della visibilità

 La vivace e accesa creatività dell'opera comincia a rivelarsi a partire da una pluralità di contrasti visivi provocati dalla compresenza di colori complementari e di colori caldi e freddi. Il contrasto giunge al culmine per la contraddittorietà del movimento  virtuale: ogni modulo per la sua forma comunica un movimento discendente frenato però dalla varia curvatura delle strisce orizzontali,  dal movimento dei moduli intorno a sé stessi, dalla staticità delle righe orizzontali inferiori per cui l'allusione al flusso del tempo, come quarta dimensione, sconvolgendosi l'ordine logico, svanisce, provocando perturbamento in un possibile fruitore, forse presto rasserenato dall'apparente galleggiamento delle strisce che, mentre alludono alla terza dimensione dell'altezza, comunicano una sensazione calda tanto più se accompagnate da colori giallo-rosso, ma il contrasto si ripresenta se lo sguardo del fruitore si sposta sull'ambiguo groviglio di strisce nella distorta parte centrale della configurazione, in cui sembra concentrarsi tutta la strana vibrazione cromatica. Questi contrasti possono ricondursi a una programmazione oppure a una casualità nel processo formativo dell'opera? Dal dialogo con l'autore può emergere una risposta. Le strisce di vetro colorate, posizionate orizzontali e parallele sulla piastra del forno e lasciate fino a 930°C, successivamente sono state toccate dall'autore nella parte superiore con un'asta metallica a uncino e penetrate quasi per elaborare un disegno, mentre scende il grado di temperatura, per poi risalire una volta chiuso il forno. E fin qui c'è programmazione. All'indomani l'opera si rivela così come appare all'occhio dello spettatore, in modo non previsto nella fase iniziale. E qui c'è casualità.

E' chiara l'interconnessione arte-tecnica-materia, in particolare l'arte e la tecnica incarnate nella materia si rivelano nella invenzione e nella produzione di forme impreviste, sconosciute: attraverso un processo di disaggregazione e riaggregazione la materia incandescente realizza un processo di trasmutazione, producendo l'affioramento di impreviste forme e il tutto si conclude in un evento artistico inatteso, concluso, che non interpreta altro da sé, non è simbolico d'altro a meno che il fruitore non scorga altre aperture nella tramatura del visibile o sia folgorato da particolari intuizioni e cerchi un senso nascosto, che invece, forse, è già manifesto: è nel processo stesso, che fonde tecnica e immaginazione incarnate nella materia, cioè nel vetro prima nascosto, poi riapparso, che irrompe, qui, nello spazio della visibilità.

 

Vetro-fusione, combing glass

cm. 22,50 x cm. 20

   2015

 

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