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Interattività problematica
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Interattività problematica
Il profilo verticale, le linee curve come l’onda del mare, il movimento illusorio del colore dal pallido e quieto viola al rosso dinamico suggeriscono un possibile sviluppo cinetico e il fruitore, interagendo con l’opera può utilizzare i dispositivi, che mettono in movimento le parti laterali. Si genera così una multivisione con un gioco di spazi vuoti e pieni, che sembrano confluire in un unico spazio dove l’atmosfera circola liberamente ed è delimitato solo dalla linea esterna variamente curva. E’ questo unico spazio vuoto-pieno con atmosfera circolante in modo ambiguo tra il ludico, il serio e l’illusorio, che coinvolge lo spettatore – attore, suggestionato anche dai colori.
Il blu cupo, corrispondente ai tre assi, freddo, estraneo, strano comunica un irreale percorso ambiguo quasi desideroso di immergersi nella profondità di un oceano o di ascendere ad un cielo lontano.
Il rosso ai lati degli assi, vivace e dinamico può spingere il fruitore ad essere interattivo, mentre il viola, oscillando tra freddezza e tenerezza, potrebbe renderlo incerto, ma alla fine non può non prevalere il dinamismo cromatico e il ritmo provenienti dalla contrapposizione del colore caldo (rosso) e freddo (blu e viola).
Lo spettatore può sentirsi attore nel percepire il movimento o nello spostare gli elementi, eterodiretto da un programma preventivo e rigoroso insito nella tecnica, che realizza la struttura dell’opera.
Salvo poi aa scoprirsi scopritore di una tecnica, che è l’essenzialità stessa dell’opera e sintonizzarsi col movimento delle sagome di vetro incernierate l’una con l’altra.
Vetro-fusione in sospensione con supporto in ferro
H cm. 50 L cm.45 P cm. 20
2010