Serena atmosfera

Serena atmosfera

 

Una vaga e serena atmosfera avvolge l’opera e la pervade deambulando nel susseguirsi dei moduli sino ad avvolgere e penetrare nello spettatore, che così può cogliere la lieve sonorità dei moduli, la freschezza del bianco, la calda allegria del giallo, la lontananza del blu, la soddisfazione di un lieve rigonfiamento centrale e alla fine quasi il raccapriccio di concludersi nei margini frastagliati dell’opera.

Manca qualsiasi dimensione simbolica, prevale la “visività”. Le strisce dei moduli anche nella loro lieve variazione cromatica, provocano una vibrazione visiva fatta da avanzamenti e arretramenti, non reali, ma come effetti ottici. La superficie bianca non rappresenta altro che una qualità materica per qualche aspetto insolita, pervasa da un’atmosfera serena, e lascia che i tratti gialli o blu trasmettano un vivace attimo di luce, ma certamente il tutto rinvia ad una sottesa alleanza tra materia e tecnica pervase da un soffio di creatività e fine laboriosità.

Ben altro può osservare lo spettatore se l’opera viene posta in controluce. Quel che era uno spazio sereno appare ora uno spazio vitale imprevisto, sorprendente, incongruo, finché lo spettatore in un atteggiamento di empatia non si immedesimi nella particolare semplicità figurale: moduli di strisce appaiono spingersi verso l’alto grazie alla loro curvatura e alla forza ascensionale del blu e di strisce gialle che mirano a sublimare la materia, irradiando colore ed energia. Colori e movimenti aggettanti lasciano intuire un compenetrarsi di materia e tecnica relative sia ad una libera progettualità sia a una imprevedibile casualità.