"Villaggio aperto"

"Villaggio aperto"

Villaggio aperto

La configurazione di colori e forme geometriche è di una tale piacevolezza immediata da attrarre lo sguardo, che scorre lungo quattro percorsi e si sofferma nello spazio centrale, volgendosi intorno e sprofondando nei blu del fondo.

E’ quasi una passeggiata fra i colori gradevoli delle tessere gialle o rosso-arancio, qualche macchietta nera, un po’ di grigio celestino, assaporando un procedere lento su forme triangolari ondulate rosso-arancio o chiaro paglierino e infine fermarsi in una delle forme rotonde, mentre uno sguardo meditante si diffonde sull’intera configurazione in modo via via più intimo…

Il fruitore cioè potrebbe quasi, dapprima, immaginare di contemplare il paesaggio di un villaggio fantastico o di sognare un istmo circondato dal mare, ma a partire da queste fantasie potrebbe volgere uno sguardo più profondo, assorto, prolungato, entrando pienamente in sintonia con l’opera, così partecipando ad un mondo metaforico e facendo emergere dalla configurazione di forme e colori la radice significante; se ad una prima visione poteva apparirgli la visione di un paesaggio fantastico, ora potrà disvelarsi un altro tipo di paesaggio, quello dell’ interiorità, della coscienza, cioè un paesaggio mentale, un paesaggio invisibile reso visibile in questa raffigurazione con uno spazio centrale denso di idee, simboli, emozioni e soprattutto aperto in più direzioni, senza alcuna rigidità, aperto non solo verso l’ alto o il basso, ma anche lateralmente in modo imprevedibile.

Dinamica, fluidità, imprevedibilità di percorsi lasciati significativamente aperti caratterizzano quest’opera; l’apertura verso l’altrove lascia intravedere l’intuizione di una profonda corrispondenza fra la trama invisibile di questo paesaggio, di qualsiasi paesaggio, nella trama invisibile del cosmo.

 

Mosaico con tessere di vetro e smalti di Venezia e tarsie di vetro sagomate a gran fuoco

cm. 24 x cm. 24

   2010

 

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